Esorcismi
Introduzione
Gli esorcismi sono sempre esistiti nelle varie culture a noi antecedenti e tutte le civiltà avevano un proprio modo di liberarsi e difendersi dagli attacchi del male, la cui tipologia dipendeva essenzialmente dalla varietà di cultura e dal grado di civiltà delle popolazioni.
La lotta con gli spiriti del male non è sola prerogativa della Chiesa Cattolica dato che gli esorcismi sono praticati anche nella religione islamica, nella tradizione vaudou e in numerose religioni pagane, ortodosse e pseudocristiane.
Ogni religione ha i propri rituali e le proprie metodologie, ad esempio la Chiesa Cattolica ricorre a varie forme rituali come l’utilizzo di acqua santa, croci, ostie benedette, preghiere alla Madonna, agli angeli, ai santi, etc.; le religioni pagane invece fanno largo uso di oggetti magici, invocazioni a varie divinità o spiriti, e varie forme di magia e spiritismo. Il modus operandi è però sempre lo stesso, ossia viene praticata una lotta tra colui che pratica l’esorcismo e gli spiriti malevoli che posseggono o vessano una persona fisica.
Gesù primo esorcista
E’ d’altronde innegabile che la religione cristiana cattolica occupi un posto di primaria importanza nella lotta contro il demonio, infatti in Vangeli ci dicono che fu proprio Gesù Cristo il primo grande esorcista (Luca 4:33, Luca 8:27, Marco 16:17) che, essendo figlio di Dio, riusciva scacciare i demoni con la sola autorità del Suo spirito.
Secondo la concezione cattolica i demoni non sono altro che esseri di puro spirito, creati da Dio e in origine angeli che, ribellatisi a Dio, sono giunti ad una totale e irreversibile perdizione e perversione.
A questo punto una domanda sorge spontanea: come mai Dio, creatore in origine del demonio e artefice di tutta la materia (e non) permette al diavolo e ai suoi seguaci di attaccare l’uomo? La risposta a questa domanda forse non esiste e nessuno può essere così presuntuoso da conoscerla, ad ogni modo possiamo ipotizzare che Dio permetta tali fenomeni allo scopo di dare alla persona un’occasione di purificazione e di meriti e per dimostrare all’uomo che il male esiste e che non va sottovalutato. Molti santi hanno subito attacchi da parte del demonio e, a tal proposito, è importante ricordare che non esiste soltanto la possessione diabolica ma anche la vessazione ad esempio. Svariati santi infatti sono stati importunati dal maligno senza essere impossessati.
Malefici e fatture
Una sostanziosa scuola di pensiero di teologi, esorcisti e studiosi vari ritiene che le cause per cui un individuo possa essere soggetto a disturbi di origine diabolica siano molteplici e, tra le principali, possiamo ricordare i malefici, in altre parole: fatture, maledizioni e malocchio.
Ricorrere all’utilizzo della magia occulta vuol dire esporsi senza mezzi termini all’azione devastante del demonio e, chiunque si rivolga ai maghi, ai cartomanti agli stregoni e chi partecipa a sedute spiritiche o a sette sataniche, chi si dedica all’occultismo e alla negromanzia, è seriamente esposto alla possessione diabolica.
Anche chi pratica fatture o malefici per nuocere a qualcuno si serve del demonio, quindi il male si può subire pur essendone all’oscuro.
Altra causa è quella di persone che si macchiano di gravi colpe e che, in generale, vivono in antitesi rispetto ai precetti divini: anche costoro sono molto esposti all’odio di Satana, capo supremo della gerarchia infernale, che trova in questi individui un facile bersaglio.
Il diavolo odia l’uomo?
Ricordiamoci, infatti, che il diavolo odia atavicamente l’uomo e che rivolge a lui tutto il proprio potere distruttivo in quanto, in realtà, odia il Cielo e chi lo ha cacciato dal regno dei cieli. L’uomo costituito di materia e imperfetto, figlio di Dio, costituisce per Satana un’onta insopportabile e quindi non perde occasione per tormentarlo; in questo modo rinnova continuamente la propria sfida verso Colui che un tempo lo ha creato e per dimostrare la propria potenza.
Satana non ha l’interesse di mostrarsi perché ben sa che, una volta rivelato, prima o poi verrà sconfitto, preferisce quindi agire nell’ombra e in maniera subdola per raggiungere i propri fini. Spesso sono proprio le persone più vicine a Dio che vengono attaccate dal demonio e il motivo è di facile comprensione.
I gradi dell’opera del diavolo sull’uomo
Il celebre esorcista Padre Gabriele Amorth sostiene che l’opera di Satana si manifesti in vari gradi che elencheremo in ordine di gravità crescente.
Il primo grado è quello della tentazione, intesa come la suggestione operata dal diavolo sull’uomo al fine di fargli prediligere il male rispetto al bene. La tentazione è l’attività preferita dal demonio e colpisce tutti gli uomini in qualsiasi momento. L’obiettivo è quanto mai chiaro: allontanare l’uomo da Dio tramite il peccato che lo conduca a porre sé stesso al centro dell’universo e conducendolo alla perdizione eterna.
Il secondo grado è quello dell’oppressione, ovvero quelle sporadiche azioni diaboliche che talvolta Dio permette e che, in pratica, si materializzano nei sensi principali dell’uomo come incubi e allucinazioni orrende, oppure nell’ambiente circostante con rumori, scricchiolii, levitazione di oggetti, sensazione di essere toccati. Questi sono i chiari sentori che la nostra abitazione è presa di mira dal demonio, difatti, anche gli oggetti e le cose possono essere oggetto di attenzione da parte degli inferi.
Il grado successivo è quello della vessazione che è a tutti gli effetti un’aggressione fisica da parte dei demoni. Come abbiamo già detto anche molti Santi ne sono stati vittime come ad esempio Padre Pio. Pare che queste aggressioni derivino dal fatto che il diavolo, incapace di tentare con successo certe persone, si vendichi malmenando e sfregiando i malcapitati.
L’ossessione invece ha un carattere più subdolo, dato che riguarda la sfera psicologica dell’uomo: il demonio introduce nella mente della vittima pensieri di disperazione e odio e riesce a far compiere all’uomo azioni autodistruttive, lesionistiche e sacrileghe. Non sono rari casi in cui Satana tormenti l’uomo con visioni terribili, atterrendolo con fenomeni soprannaturali. L’ossessione non è continua ma presenta fenomeni di quiete. E arriviamo infine al forse più noto tormento che Satana e i suoi sottoposti possano infliggere all’uomo: la possessione.
La possessione
Nella possessione di primo grado, il demonio può invadere la psiche di un essere umano, prendendo il controllo del suo corpo e della sua intenzionalità. Il fenomeno può essere annullato tramite esorcismo. In questo grado di possessione il demonio è celato e quiescente e si limita ad alterare gli atteggiamenti del posseduto, amplificando i suoi sentimenti negativi (disperazione, depressione, etc.). La possessione di secondo grado è più evidente rispetto a quella prima descritta ed è quella più conosciuta da molti. Quando un individuo parla di possessione solitamente si riferisce a questo stadio. La manifestazione di questa tipologia di possessione è molto impressionante dato che la persona che la subisce, oltre a far trapelare la presenza di un’altra personalità, può manifestare cambi di voce, glossolalia, può inoltre essere capace di levitazione e pirocinesi (controllare il fuoco e incendiare oggetti senza toccarli); l’acqua santa produce piaghe nel corpo del posseduto.
L’ultimo livello della possessione, ovviamente il più terribile, è quello della possessione di terzo grado. In questa fase il demonio, o più demoni, ha un dominio totale sull’uomo arrivando anche ad alterare i suoi tratti morfologici e facendogli assumere sembianze davvero raccapriccianti. Il diavolo, oltre a essere molto furbo, causa questo all’uomo perché sa bene cosa ci spaventa e altera il viso del malcapitato con tratti somatici grotteschi per umiliarlo e renderlo simile alle bestie. In questi casi occorre un numero elevato di esorcismi per liberare il posseduto e la battaglia per l’esorcista è sempre ardua. Solitamente questi tre gradi non sono sempre così netti e definiti, infatti l’impossessato può passare da uno all’altro con cambiamenti talvolta difficilmente rilevabili.
Escludere altre cause
Un esorcista attento e preparato, prima di sottoporre un individuo a un esorcismo, cerca di capire quali possono essere le cause, analizza le sintomatologie ed esclude che in realtà il soggetto non sia affetto da malattie mentali che, spesse volte, possono essere confuse con l’azione diabolica. E quest’ultimo è un aspetto molto delicato e importante perché spesso i demoni mettono in pratica ogni impedimento possibile affinché il posseduto non si sottoponga a esorcismi e tentino di convincere che si tratti, appunto, solamente di malattie naturali. La bravura dell’esorcista sta proprio in questo: comprendere la verità e non cadere nei tranelli del diavolo che, in quanto puro spirito, supera l’uomo in intelligenza e furbizia. Non è possibile confrontarsi con i demoni su quest’ aspetto, altrimenti la sconfitta sarebbe cosa certa.
Esistono tuttavia dei fenomeni che non possono essere spiegati con malattie psicosomatiche come ad esempio parlare correttamente lingue sconosciute (spesso antiche), conoscere fatti distanti e celati agli uomini, dimostrazioni di forza sovrumana e via dicendo. L’esorcismo è dunque una battaglia che l’esorcista esperto affronta con serenità, in quanto conscio di essere un vettore del potere divino che vincerà sul demonio facendolo soccombere.
Il Rituale Romano
Per compiere un esorcismo esistono delle regole ferree da seguire e nessuno può esorcizzare senza conoscere a memoria le ventuno regole rigorosamente in latino. Il Rituale Romanum che può vantare un’esperienza secolare e il Nuovo Rito degli esorcismi sono gli strumenti indispensabili per compiere un esorcismo: molti esorcisti continuano a preferire il Rituale Romanum perché considerato molto più efficace.
Occorre una preparazione prima di ogni esorcismo, infatti è necessario rendersi conto di quali inganni utilizzino i demoni per confondere l’esorcista poiché che sono maestri della menzogna. Non è raro che le entità infernali si nascondano all’esorcista affinché egli rinunci all’esorcismo oppure che l’impossessato si finga malato.
Succede anche che i demoni che dimorano dentro la persona, le permettano di ricevere l’eucarestia per far credere che se ne siano andati. Inoltre sono innumerevoli gli artifici che il diavolo utilizza per fuorviare l’esorcista, ragion per cui costui deve essere molto prudente.
Accade talvolta che i demoni, dopo essersi manifestati, si celino lasciando per un arco temporale il corpo libero dalle molestie in modo da indurre l’impossessato a credere di essere guarito; purtroppo non è così ed è quasi normale che per liberare definitivamente un soggetto impossessato da intere legioni di demoni occorrano anche molti anni.
Legioni di demoni
Abbiamo detto intere legioni di demoni: proprio così, perché è statisticamente dimostrato che, quando le entità infernali ne hanno la possibilità, non esitino a impossessarsi di una persona. Provate a immaginare un malcapitato oppresso da Satana e da intere legioni di demoni sotto il suo comando: non è certo da considerarsi un aspetto secondario.
I posseduti vengono esorcizzati preferibilmente in chiesa o in qualsiasi altro locale religioso ma anche in altri luoghi che siano lontani da altre persone poiché le urla dell’indemoniato potrebbero allarmare qualcuno.
È preferibile che durante l’esorcismo il posseduto tenga in mano un crocifisso oppure varie reliquie dei santi: queste ultime devono essere protette da un panno e poste anche sul capo del posseduto. È importante prestare attenzione che gli oggetti sacri non siano trattati in maniera sacrilega oppure danneggiati e, in particolare, l’eucarestia non va mai posta sulla testa del posseduto. Il diavolo non ci penserebbe due volte a compiere atti di insolenza.
Approccio dell’esorcista
Queste sono, a grandi linee, le accortezze che devono necessariamente essere utilizzate prima di effettuare l’esorcismo; ma come deve comportarsi l’esorcista?
Innanzitutto è opportuno che l’esorcista non ponga domande superflue e utilizzi troppe parole nei confronti del demonio, ma gli deve imporre di rispondere solo alle sue domande e di tacere. Col demonio non si dialoga perché si rischierebbe di venire sopraffatti, ma si impone un certo comportamento per ridurlo all’obbedienza. L’esorcista non deve nemmeno credere alle parole dello spirito immondo, anche se dice di essere l’anima di un santo, di un angelo o di un caro parente defunto: il diavolo è maestro di menzogna e non bisogna credere a ciò che dice.
I riti dell’esorcismo vanno pronunciati con autorità, fede e fermezza e si deve insistere quando si nota che lo spirito è più tormentato quindi vulnerabile: è proprio in questo momento che va incalzato. Può capitare che sul corpo del posseduto si formino ferite e che soffra in qualche zona particolare; in tal caso l’esorcista deve fare il segno della croce sulla zona interessata e utilizza l’acqua benedetta.
Esistono delle domande fondamentali che l’esorcista non deve esimersi dal porre e, in particolare, deve chiedere al demonio il nome e se con lui ci sono altri demoni: il diavolo è sempre reticente a svelare la propria identità e per lui, confessare, è un primo sintomo di sconfitta e di dolore. L’esorcista deve anche chiedere, con grande forza d’animo, il motivo per cui il demonio ha deciso di impossessarsi della persona e deve cercare di ignorare e disdegnare le varie manifestazioni aberranti che il demonio causa nel corpo della vittima: sputi, risate sgradevoli, bestemmie, insulti, levitazione e oggetti vari che fuoriescono dalla bocca del posseduto (come ad esempio lunghi chiodi). Questo è il repertorio classico cui è solito utilizzare il demonio.
Le persone che presenziano gli esorcismi come devono comportarsi?
Un altro aspetto importante e da non sottovalutare è il fatto che le persone che presenziano gli esorcismi, oltre a essere di comprovata fede, non devono rivolgere assolutamente domande al demonio perché verrebbero subito attaccate da quest’ultimo che, in quanto puro spirito, non esiterebbe ad aggredirle magari rivelando intimi peccati dei presenti; l’unico che deve parlare durante un esorcismo è l’esorcista stesso e i presenti (preferibilmente parenti del posseduto), hanno la sola funzione di trattenere il posseduto che, spesse volte, presenta una forza sproporzionata rispetto alla mole e alle reali possibilità fisiche.
Chi pratica l’esorcismo noterà che vi sono delle parole o delle frasi che danno particolare fastidio al demonio; in tal caso è necessario che siano ripetute ed è preferibile utilizzare le parole delle Sacre Scritture rispetto alle proprie. L’esorcista deve inoltre imporre al demonio di rivelare se ha deciso di entrare nel corpo della persona in seguito a malefici che, ad esempio, il posseduto ha mangiato senza saperlo: una volta che il demonio avrò confessato si spinge la persona a rigurgitare i malefici. Se le fatture sono di origine esterna, l’esorcista costringe a dire il luogo esatto e, una volta rinvenute, vanno bruciate.
La liberazione
Nel caso in cui il posseduto venisse liberato, l’esorcista gli spiegherà il modo di stare lontano dal peccato per non rendersi vulnerabile a un nuovo attacco del demonio perché, in tal caso, scacciare gli spiriti malvagi sarà ancora più difficile.
Queste sono le regole generali che devono essere utilizzate durante un esorcismo, ma bisogna tener presente che il demonio è molto potente e furbo per cui, talvolta, si deve ricorrere all’improvvisazione.
Anche se a noi mortali fa effetto e paura confrontarsi con spiriti tanto malvagi e potenti, ci si deve ricordare che sono proprio loro a temere l’esorcista in quanto vettore del Signore. Il diavolo teme tantissimo l’autorità divina, di suo figlio Gesù, della Madonna e dei Santi e, durante un esorcismo, soffre moltissimo. Ecco il motivo per il quale il diavolo prova in tutti i modi a non rivelarsi e a fuorviare la diagnosi di possessione: costui sa bene che, una volta scoperto, seppur dopo una lotta dura, alla fine verrà sconfitto.
A parte l’esorcista, abituato a lottare col diavolo, è indubbio che l’impatto iniziale con un posseduto sia fonte di stupore e paura per i presenti, infatti solitamente, una volta iniziato l’esorcismo, la persona posseduta entra in uno stato trance, le si deformano i lineamenti del volto, le pupille si spostano completamente mostrando il bianco degli occhi oppure assumono l’aspetto di quelle di un felino, comincia a sbavare e vomitare e alterna momenti di estrema spavalderia a momenti di disperazione e sottomissione, striscia come un serpente e assume posizioni grottesche innaturali: tutto questo per impressionare e, molte volte, ci riesce.
In più la persona deve essere tenuta ferma perché il diavolo la fa agitare in maniera convulsa e reagisce sempre in maniera violenta alle parole dell’esorcista che lo incalza; lo spirito immondo, soffrendo, comincia a gridare frasi blasfeme e di odio verso il prete esorcista, spesso minacciandolo e rivendicando la proprietà dell’anima della persona da lui posseduta. In realtà il demonio non può avere l’anima dell’impossessato perché Dio non lo permette.
Dialoghi col maligno durante gli esorcismi
Esistono numerosi testi, più o meno attendibili, in cui sono riportati fedelmente i dialoghi con il demonio durante un esorcismo e sono sempre spunto di riflessione per i lettori: infatti, quando lo spirito immondo si indebolisce, spesso rivela concetti estremamente interessanti dal punto di vista teologico, escatologico e antropologico.
Ad esempio durante un esorcismo riportato fedelmente nel libro Scontro col Maligno (Michel, Fusta Editore, Salluzzo CN, Marzo 2010), il demonio rispose così all’esorcista: “siete così pochi! Chiamo su di voi tutta la potenza infernale”, e proseguì, “siamo molte legioni…”.
Le minacce poi sono quasi all’ordine del giorno: “ora siete qui…ma quando sarete fuori”, e ancora rivolto all’esorcista, “stanotte verrò a farti visita nel sonno e ti lascerò un segno”, “me la pagherai prete”, “io sono potente”, “non posso possederti l’anima ma il corpo sarà mio”. Quasi sempre il demonio rivendica la proprietà del corpo del posseduto e sottolinea che è lui il più potente, volendosi sostituire a Dio. Da notare anche il fatto che il diavolo non nomina mai direttamente Dio, Gesù o la Madonna ma rivolge loro sempre appellativi: “quello, lui, lei, etc.”.
Non è raro inoltre che sia beffardo e ironico: “Lui è molto misericordioso. Forse mi darà ancora altri mille anni. In questo modo avrò il tempo di completare la distruzione della Chiesa”, altre volte si mostra malinconico, “perché nei miei riguardi la sentenza è stata irrevocabile? Anche io l’ho amato per un certo tempo”, “io ero la luce…il primo, subito dopo…”, “perché ha creato voi uomini? Non eravamo sufficienti noi?”.
Anche l’invidia trapela dalle parole del demonio, non di rado dalla bocca stessa di Satana. Ad esempio riferito a Michele Arcangelo, “Michele è pari a me”, “con lui però c’è…(Dio)”.
La supponenza di Satana
Come si evince dalle sue stesse parole è chiaro che il diavolo si reputi troppo superiore all’uomo e che provi per Gesù un’invidia primordiale dal momento che lui non avrebbe mai (e poi mai) adorato un uomo, seppur incarnazione del figlio di Dio.
La vittoria della passione e della croce lo affligge in maniera dolorosa e non perde occasione di esplicitarlo, “la Sindone, che schifo! Ha avvolto un cadavere per molti anni”, “è morto (riferito a Gesù), tutto è finito lì”.
Altre volte il demonio ha fornito prova di conoscere bene le Sacre Scritture, chiaramente volgendole a suo favore secondo un punto di vista alquanto distorto. In molte altre occasioni invece il diavolo ha ribadito la paura e l’odio che prova per la Vergine Santa, suo acerrimo nemico perché mai stata sfiorata dal peccato e che lo schiaccia sotto il suo piede fin dalla notte dei tempi. La Madonna gli incute timore perché sa che non può vincerla.
Non solo Satana
Fino ad ora abbiamo parlato di Satana anche se, in realtà, i demoni che possono possedere un individuo sono molteplici. Secondo quanto emerge dagli esorcismi possiamo affermare che i demoni più “attivi” nelle possessioni sono soprattutto Satana, Lucifero, Belzeebub, Astaroth, Asmodeo, Behemoth e Lilith, ma ve ne sono moltissimi altri che riteniamo opportuno non elencare in questa sede. Come avrete potuto notare abbiamo distinto Satana da Lucifero; questo perché, secondo una scuola di pensiero teologico, Lucifero e Satana sono ritenuti due demoni differenti e potentissimi anche se pare che a comandare sia proprio quest’ultimo.
Indipendentemente dalle gerarchie infernali comunque è importante ricordarsi che i demoni sono puro spirito e che un solo demone può impossessarsi di più persone contemporaneamente secondo leggi che vanno al di là dello spazio-tempo cui siamo abituati a confrontarci.
Realtà o condizione psicologica?
La parola esorcismo (dal latino tardo exorcismus, greco ἐξορκισμός, composto di ἐξ, rafforzativo, e ὅρκος, “giuramento”) è assai utilizzata ai nostri giorni anche per indicare un atteggiamento mentale propenso a vincere le paure: paure e fobie, che tutti abbiamo, spesso dovute a ciò che non si conosce e che discernono dall’aspetto puramente teologico.
Può darsi che gli esorcismi si basino anche su una sorta di effetto placebo e che la persona che si crede malata (posseduta), a seguito di un condizionamento mentale basato sulle ritualità e le gestualità di un esorcismo, riesca a star meglio e addirittura a guarire.
Visto che gran parte della nostra vita è caratterizzata dalla non conoscenza e dall’ignoto, non è possibile formulare concrete risposte a molte domande e dilemmi psico-teologici. Certo è che il Diavolo, qualunque sia la sua forma, è temuto sia dai credenti che dagli agnostici e dagli atei: i primi in quanto credono alla sua esistenza così come a quella degli angeli, i secondi perché non lo conoscono. E solitamente la non conoscenza porta a un solo risultato, ovvero alla paura.
In ogni caso il solo pensiero che un’entità malevola spirituale possa impossessarsi del nostro corpo contro la nostra volontà, è tale da farci perdere il sonno; in fin dei conti siamo solamente degli uomini, semplici uomini…!
Fonti
Exorcisme, in Dictionnaire de spiritualité ascétique et mystique, J. Daniélou IV, Beauschesne, Paris 1961, coll. 1995-1996
Il Grande Libro del Diavolo, delle Streghe e dell’Occulto, Bill Ellis, Newton & Compton Editori, Roma, 2005
Il ritorno dell’Anticristo, Massimo Centini, Piemme Edizioni, 1996
L’ultimo esorcista, Paolo Rodari, Gabriele Amorth, Piemme Edizioni, 2012
Scontro col maligno, Michel, Fusta Editore, Salluzzo (CN), Marzo 2010
Vade retro Satana, Gabriele Amorth, San Paolo Edizioni, 2013
(http://www.gesuemaria.it/)
(http://www.liturgia.maranatha.it/)
(http://www.treccani.it/)
(http://www.verginedegliultimitempi.com/padre_amorth.htm)