La catena d’unione massonica

Introduzione

La catena d’unione esprime senz’altro una gestualità rituale ed è uno dei simboli più importanti utilizzati in ambito massonico, ma anche compreso in maniera superficiale o, addirittura, errata.

Nell’opinione comune rappresenta la corda di cui si servivano i massoni per tracciare e delimitare il contorno di un edificio, ma tale interpretazione risulta alquanto restrittiva.

Loggia immagine del Cosmo

È necessario ricordare che la maggior parte degli edifici era costruito ricalcando un modello cosmico, infatti la Loggia altro non è che una rappresentazione, un’immagine del Cosmo. Una qualsiasi struttura doveva essere incorniciata da qualcosa che rappresentasse la cornice stessa del Cosmo e, in tale ambito, il tracciato della corda ne simboleggiava una sorta di proiezione terrestre.

Una volta terminato l’edificio la corda non è più necessario perché non ha più funzioni da svolgere: quindi la corda non va intesa nel suo senso materiale, ma come emblema cosmico. La corda stessa, intesa come catena d’unione, diviene quindi il simbolo per eccellenza della cornice del Cosmo assumendo un significato celeste e non terreno. Si potrebbe affermare che la terra restituisce al cielo ciò che originariamente gli aveva preso in prestito.

I nodi della catena d’unione

Mentre la corda come utensile non presenta interruzioni ed è continua, la catena d’unione è caratterizzata dalla presenza di nodi, posti a distanze regolari ed equidistanti, in numero pari a dodici. Come non correlare questo numero ai segni dello Zodiaco?  Lo Zodiaco infatti, all’interno del quale si muovono i pianeti secondo traiettorie definite, costituisce il rivestimento del Cosmo come una sorta di “cornice” celeste.

Alcuni studiosi e massoni sono convinti che ai nodi descritti, detti anche lacci d’amore, corrisponda sul piano ideale un egual numero di colonne: dieci più le due colonne dell’Occidente cui corrispondono le estremità della catena d’unione.

Dal mio punto di vista invece è difficile non fare un collegamento con la disposizione circolare di molti monumenti megalitici che sono stati costruiti in chiaro rapporto con lo Zodiaco.

L’ordine Cosmico

La funzione principale della cornice, che sfugge a molti studiosi e probabilmente anche a molti massoni, è quello di mantenere al loro posto i vari elementi che contiene al suo interno, in modo da formare un qualcosa (o tutto) di ordinato.

Non a caso l’etimologia del termine Cosmo significa armonia: l’universo complesso e ordinato che si contrappone al Caos.

La nostra realtà è infatti ordinata dalle determinazioni spaziali e temporali legate in modo diretto allo Zodiaco sia per il rapporto di quest’ultimo con il ciclo annuale, sia per la sua corrispondenza con le direzioni dello spazio da cui deriva il problema dell’orientamento tradizionale degli edifici.

L’inganno dell’entropia

Abbiamo spiegato come, simbolicamente, la cornice serva a mantenere ordine nei corpi celesti e nell’universo.

A tal proposito non posso esimermi da esprimere il mio pensiero, in base all’affermazione precedente, tra l’altro sostenuto per primo dal professor Corrado Malanga, con cui concordo appieno.

Già dalle scuole superiori ci vengono insegnati i concetti di entalpia ed entropia e, quest’ultima, viene il più delle volte così definita: “l’entropia di un sistema è spesso identificata con il suo disordine, e la sua tendenza ad aumentare, espressa dal secondo principio della termodinamica, con una tendenza della natura verso il disordine”.

S’inizia male, direbbe un mio caro amico: in realtà l’entropia, da intendersi come Coscienza, significa ordine ed è l’unica cosa che cresce sempre nel nostro universo.

Il nostro universo si sta raffreddando e tutto tende all’ordine: questa è la realtà fisica.

Un concetto totalmente opposto a quello insegnato nelle scuole (ed erroneamente duale). Ci si potrebbe chiedere se ciò venga fatto per ignoranza o per un preciso disegno prefissato…in ogni caso disdicevole, secondo un mero punto di vista personale.

Conclusioni

Ogni espressione è a tutti gli effetti un simbolo del pensiero che essa traduce esteriormente e il linguaggio altro non è che un simbolismo.

Il linguaggio simbolico aiuta ciascuno a comprendere, in maniera più o meno completa, la verità che rappresenta in base alle proprie capacità intellettuali.

Nell’ottica del simbolismo concetti “elevati”, che sarebbero trasmissibili con qualsiasi altro mezzo in modo difficoltoso e poco chiaro, nel momento in cui vengono correlati a simboli possono divenire più comprensibili.

Purtroppo in diversi ambiti in cui l’aspetto del simbolismo fa da padrone, comprese certe massonerie, la conoscenza è riservata a pochi, agli iniziati che intraprendono un percorso di “illuminazione”: il sapere viene trasmesso, ma è anche vero che per farlo occorre comprenderne a fondo il significato, aspetto per niente scontato.

Ricordate che tra realtà e la percezione di essa esiste un confine che può sembrare labile e indefinito, ma che diviene un abisso allorché si prova a manipolare per trarne benefici di vario genere. Ragionate quindi secondo la vostra consapevolezza, che altro non è che una misura della Coscienza.

 

Fonti

 

  • Alchimia e Mistica, Alexander Roob, Taschen GmbH, 2007
  • Simboli della Scienza Sacra, René Guenon, Adelphi Edizioni, Luglio 2011